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Updated
June 14, 2017

Uno dei vantaggi principali del gestire un sito multilingue è apparire in alto nei risultati di ricerca di Google in diverse lingue. Il processo di promozione del vostro sito ai primi posti si chiama SEO e quando succede con un sito multilingue lo chiamiamo “SEO multilingue”.

Una premessa prima di iniziare. Non c’è nulla di magico qui, nessun trucco e nessuna scorciatoia. Non possiamo pagare per stare in cima e non possiamo prendere scorciatoie. Possiamo seguire le buone prassi e utilizzare degli strumenti validi per raggiungere i nostri obiettivi e avere visitatori da tutto il mondo che guardano il nostro sito e comprano i nostri prodotti.

In questo tutorial esamineremo gli obiettivi, gli strumenti e le migliori pratiche per la SEO multilingue.

Le basi della SEO: come funziona e cosa dobbiamo aspettarci

Immaginate per un secondo di avere tutto l’imponente Google. Avete miliardi di persone che cercano cose diverse 24 ore su 24. Dovete scegliere 10 siti da tutto Internet e mostrarli sulla prima pagina di ogni ricerca.

Ci sono centinaia di milioni di pagine web, dovete sceglierne soltanto 10 e dovete farlo in una frazione di secondo.

Quando ci pensiamo in quest’ottica, capiamo che tutto è automatizzato e non c’è nessuno con cui parlare. Non possiamo pagare per far apparire il nostro sito in una posizione migliore. Pertanto qualsiasi sviluppo web o SEO che vi garantisce il primo posto nei risultati di ricerca di Google, nella migliore delle ipotesi non vi sta vendendo nulla di tangibile.

Quindi torniamo a Google. Se foste Google, sulla base di cosa fareste visualizzare quelle 10 pagine nei risultati di ricerca? La risposta è sorprendentemente semplice e ci spiega anche cosa dobbiamo fare nel nostro lavoro di SEO.

  • Cercare le pagine che parlano del soggetto della ricerca: ovviamente la pagina deve focalizzarsi su un soggetto specifico. Se cerchiamo “cibo per gatti”, una pagina valida includerà una marea di informazioni su “cibo per gatti”. Se parla di “cibo per animali domestici” e menziona brevemente “cibo per gatti”, per Google quella pagina è molto meno interessante di una che parla di “cibo per gatti” nello specifico.
  • Cercare pagine che appartengono a siti web che parlano dell’argomento: se avete una pagina sul “cibo per gatti”, ma fa parte di un sito che parla di “pezzi dell’auto”, Google presumerà che non siete la più grande autorità del mondo sul cibo per gatti. Tuttavia, se la pagina appartiene a un sito che parla di cibo per animali domestici e menziona il cibo per gatti in una decina di altri posti che si collegano a quella pagina di “cibo per gatti”, Google sa che questo sito potrebbe essere rilevante ai fini delle ricerche di “cibo per gatti”.
  • Cercare pagine che gli altri siti considerano come autorità: questa è la parte difficile di questo gioco, ma è anche quella che giunge naturalmente nel tempo. Google non può andare a intervistare miliardi di persone, chiedendo la loro opinione su centinaia di milioni di siti web, ma può “intervistare” altri siti web e vedere a quali siti fanno riferimento. Quando Google vede un link da un sito all’altro, considera questo link come un voto di fiducia. Suppone che mettere un link significhi consigliare alla gente la lettura di informazioni di qualità in un altro sito. Ovviamente molti provano a sfruttare questo aspetto acquistando link o creando contenuti fuorvianti sui loro altri siti, ma gli algoritmi di Google sono abili e non sono facili da ingannare.

Pertanto se questo è ciò che Google ritiene di trovare in quelle 10 migliori pagine da mostrare come risultati di ricerca, cosa dobbiamo fare per rientrare in una di quelle pagine?

  • Produrre contenuti di alta qualità.
  • Restare focalizzati. Più si è minuziosi, meglio è.
  • Promuovere i nostri contenuti ad altri, affinché ne vengano a conoscenza e si colleghino ad essi, se vengono apprezzati veramente.

Semplice, no?

Come spiegare i vostri contenuti a Google

Ora che sappiamo cosa serve, spieghiamo come fare. Conveniamo con il fatto che stiamo scrivendo degli ottimi contenuti. Il nostro obiettivo quando parliamo di SEO è assicurarci che lo capisca anche Google.

Quando Google legge il nostro sito, lo guarda in un modo leggermente diverso da quello in cui lo vediamo in un browser.

Google non bada a design alla moda, font, colori, animazione e immagini. Quando Google legge il nostro sito, tutto ciò che vede sono i contenuti e l’HTML che c’è intorno al testo.

Questa è la nostra pagina iniziale, come la vediamo su un browser:

Pagina iniziale di WPML.org come viene vista su un browser

Pagina iniziale di WPML.org, come viene vista su un browser

Ed ecco la stessa pagina, come viene vista da Google:

Pagina iniziale di WPML.org senza stile

Pagina iniziale di WPML.org senza stile

Google non si fa impressionare dallo sfondo grigio o dalla sfumatura carina su cui abbiamo lavorato duramente. Ciò che vede Google è come abbiamo utilizzato i tag dell’HTML per enfatizzare le parti importanti della pagina.

Leggete i quotidiani? Immaginate di sfogliare un lungo quotidiano del fine settimana alla ricerca di un articolo interessante. Ecco cosa faccio:

  • Giro le pagine e leggo i titoli
  • Quando trovo un titolo carino, dedico qualche secondo a leggere il sottotitolo.
  • Se anche il sottotitolo è interessante (ho trovato ciò che stavo cercando), leggo l’intero contenuto.

Google suppone che tutti agiamo nello stesso modo quando leggiamo le pagine web. La parte più importante di qualsiasi pagina web è il suo titolo (il tag <title>). Poi ci sono le intestazioni, che iniziano con l’intestazione <h1> e che scalano di importanza in H2, H3 e così via.

Quindi dovete sempre utilizzare testi brevi, descrittivi e chiari all’interno del tag <title> di ogni pagina. Mai ignorarlo. Non lasciare mai vuoti i tag title né crearne di insignificanti. Non fate apparire il nome del sito in tutti i tag title.

Nella nostra pagina esemplificativa di “cibo per gatti”, un buon tag title sarebbe <title>Cibo per gatti</title>. Ovviamente è un titolo davvero ampio e la probabilità che possa apparire nei primi 10 risultati è scarsa. Se fornite cibo per gatti biologico a San Antonio, ci sono molte più probabilità che appaia nei primi dieci o magari al primo posto se il tag title della vostra pagina fosse <title>Cibo per gatti biologico a San Antonio</title>. Ora state competendo soltanto con gli altri venditori di una nicchia davvero ristretta, invece che con tutti quelli che nel mondo hanno qualcosa da dire sul cibo per gatti. Vi torna?

Dopo aver scritto dei buoni tag title e dei buoni tag header, potete passare ai contenuti. Se non sapete bene come fare, pensate come se foste un visitatore che cerca le vostre cose. Non pensate a cosa volete dire, ma a cosa vogliono imparare. Scrivete per loro e rispondete alle domande a cui molto probabilmente sono più interessati.

Strumenti di SEO per WordPress

Quando utilizzate WordPress per creare il vostro sito, molto del lavoro di SEO è già stato fatto per voi. WordPress produce HTML semplice, che Google comprende facilmente. Molti temi sono dotati di campi per la SEO. Se il vostro tema non li include, potete sempre utilizzare un plug-in che aggiungerà quelle informazioni alle vostre pagine.

Come molte altre ottimizzazioni, otterrete i maggiori benefici facendo le cose più semplici. Ovviamente ci sono molte altre attività che potete fare per ottimizzare e migliorare, ma se siete agli inizi scoprirete che aggiungendo le informazioni SEO di base farete un grandissimo salto nei risultati.

Utilizziamo e raccomandiamo un plug-in per SEO chiamato WordPress SEO by Yoast. È facile da capire e da utilizzare, fa il suo lavoro e funziona ottimamente con WPML per i siti multilingue. Rende le caratteristiche base facili da accedere e include anche gli strumenti più complessi, per quando vi serviranno.

Per imparare come tradurre tutto ciò che crea il plug-in per SEO di WordPress, dovete leggere il nostro tutorial sull’utilizzo della SEO di WordPress con WPML.

La casella della SEO che il plug-in per SEO di WordPress aggiunge per l'editing dei contenuti

Casella di SEO che il plug-in per SEO di WordPress aggiunge per l’editing dei contenuti

La casella di SEO di WordPress inizia con un’anteprima di come apparirà la vostra pagina nei risultati di ricerca di Google se li mostrasse lì. Il plug-in non può garantire che i vostri contenuti verranno mostrati su Google, ma può aiutare ad arrivarci da soli.

La parte successiva è “focalizzare la parola chiave“. È dove potete controllare se le vostre parole chiave target appaiono nelle parti importanti della vostra pagina. Se dice “sì” per tutto, siete a cavallo, altrimenti sapete dove dovete modificare.

Di seguito elenchiamo le parti che dovete effettivamente controllare, quindi le approfondiremo un po’ di più.

Il titolo di SEO è di gran lunga il testo di maggior valore della vostra pagina ai fini della SEO. Questo è il titolo della pagina, come i visitatori e i motori di ricerca lo vedono. Abbiamo già parlato prima dei tag title validi. Il plug-in per SEO di WordPress vi consente di controllare facilmente i titoli della pagina inserendoli in una casella, per pagina.

La descrizione meta è ciò che suggerite ai motori di ricerca di mostrare come riassunto della pagina nei risultati di ricerca. Ricordate che è solo un suggerimento. Nella maggior parte dei casi Google accetterà il vostro suggerimento e visualizzerà quella frase, se Google ritiene che è affine ai contenuti della pagina. Se la vostra pagina è sulle tazzine da caffè in plastica e il titolo della pagina è sul cibo bio per gatti, potete scordarvi che Google la visualizzerà. In realtà potete contare sul fatto che Google non terrà conto dell’intera pagina o sito, considerandovi uno spammer.

Una descrizione meta valida fornirà un riepilogo chiaro e conciso dei contenuti della pagina.

Come applicare una buona SEO ai siti multilingue

Infine arriviamo agli elementi di qualità e possiamo spiegare come ottenere una SEO di qualità per siti multilingue. Iniziamo con qualche verità di base, poi vediamo cosa dobbiamo fare:

  • Google deve capire l’argomento del vostro sito
  • Google deve capire la struttura del vostro sito
  • Google deve capire l’argomento di ciascuna pagina
  • Google vuole sapere la lingua di ogni pagina del vostro sito
  • Google vuole sapere qual è la traduzione di cosa

Poiché WPML tiene le diverse lingue in pagine diverse, rende semplice per Google rilevare la lingua. Potete aiutarlo anche voi assicurandovi che tutti gli elementi del vostro sito siano stati tradotti. Questo dovrebbe includere il tema e qualsiasi testo prodotto dagli altri plug-in.

A Google piace sapere come le traduzioni sono collegate insieme nel vostro sito e WPML fornisce queste informazioni.

Scorrete verso il basso la sorgente della pagina e visualizzerete qualcosa di simile a questo:


<link rel="alternate" hreflang="es-ES" href="http://wpml.org/es/documentation-2/soporte/" />
<link rel="alternate" hreflang="de-DE" href="http://wpml.org/de/documentation-3/support-2/" />
<link rel="alternate" hreflang="fr-FR" href="http://wpml.org/fr/documentation-6/informations-pour-les-developpeurs/" />
<link rel="alternate" hreflang="pt-BR" href="http://wpml.org/pt-br/documentacao/informacoes-para-desenvolvedores/" />

Questi sono i link hreflang che genera WPML (consultate la spiegazione completa dei tag hreflang per i siti multilingue). Il vostro contenuto ha molti link che portano a diverse pagine e off-site. Questo elenco dei link indica a Google che esistono le traduzioni di ogni pagina. Con quell’elenco Google può distinguere tra i link “normali” ad altri contenuti e i link alla traduzione.

Se foste Google, dovreste essere molto felici di ricevere queste informazioni. Ora sapete qual è la traduzione di cosa. Quando WPML genera queste informazioni in maniera coerente per l’intero sito, Google ha un’immagine completa di tutta la struttura del sito, lingue incluse.

Da questo momento Google non deve supporre nulla. Sa in che lingua è scritta ogni pagina e come sono collegate insieme le traduzioni. Google comprenderà rapidamente che sta guardando un sito web con contenuti tradotti in diverse lingue.

Da evitare a tutti i costi: non utilizzare mai la traduzione automatica nei vostri contenuti

Google offre la traduzione automatica gratuita. Spesso è precisa ed è un fantastico strumento per comprendere i testi in altre lingue. L’unica cosa che non dovreste mai fare è pubblicarla come vostro contenuto sui vostri siti web.

Perché? Perché questo scombussola Google e rompe le scatole all’algoritmo. Lasciatemi spiegare la logica.

Google indicizza miliardi di pagine web per acquisire la sua conoscenza. Parte di questa conoscenza è come tradurre i testi. Una delle cose che piace di più a Google sono i siti web multilingue, tradotti da persone vere (preferibilmente traduttori professionisti). Con questi siti web multilingue Google crea un enorme dizionario su come tradurre.

Guarda lo stesso contenuto in diverse lingue, lo spezzetta in paragrafi e frasi, le accoppia tra di loro e utilizza quelle informazioni come riferimento per il suo motore di traduzione automatica.

Questo significa che quello che traducete ha un piccolo impatto su ciò che gli altri ottengono quando utilizzano la traduzione automatica. In effetti, quando traduciamo contribuiamo tutti in piccola misura all’ottimo calderone globale del riferimento delle “traduzioni corrette”.

Quindi cosa succede quando inserite la traduzione automatica? Altererete questo riferimento e farete collassare l’intero sistema. O, perlomeno, succederebbe se Google lo permettesse.

Google non può utilizzare la sua traduzione automatica come riferimento per capire quali sono le “traduzioni corrette”. Per questo deve ottenere la traduzione umana vera. Quindi quando prendete la traduzione automatica da Google e la presentate come vostro contenuto, il risultato immediato è che Google lascia perdere quel contenuto dall’indice di ricerca. Se lo fate solo a sprazzi, queste pagine verranno accantonate singolarmente. Se Google la vede in tutto il sito, lo scarterà interamente. Dopodiché, buona fortuna a farvi indicizzare di nuovo.

Il team SEO di Google ha spiegato questo processo e le sue motivazioni in diverse occasioni. Se siete sufficientemente audaci e volete provare, proseguite e sperimentate voi stessi 🙂

Nota: offrire la traduzione automatica sui vostri siti è del tutto lecito. Il modo per farlo è aggiungere un widget per la traduzione di Google. Questo passa i vostri contenuti attraverso il sistema di traduzione di Google, ma non dice a Google che la traduzione è vostra. È legittimo e incoraggiato da Google. Se non avete l’esigenza o le risorse per creare veri siti multilingue, potete offrire anche la traduzione automatica gratuita effettuata direttamente da Google. Semplicemente non salvatela nel vostro database e non offritela come un contenuto vostro.

Lista di controllo per la SEO multilingue di qualità

Ora che abbiamo capito meglio cosa significa SEO e come si collega ai siti multilingue, riepiloghiamo ed elenchiamo cosa vi serve per ottenere una SEO di qualità per i vostri siti.

  1. Scrivere contenuti focalizzati
  2. Spiegare a Google il significato delle diverse pagina impostando titoli validi, utilizzando buone intestazioni e descrizioni meta di qualità.
  3. Tradurre accuratamente le pagine, da soli o con l’aiuto di traduttori “veri”
  4. Ricordare di tradurre gli attributi della SEO